Non lasciamo spegnarsi un progetto inusuale, che dimostra di funzionare.

staff meeting

Cari Amici Tutti, vi parlo francamente.

Costi.

Ognuno degli attuali beneficiari del nostro “Progetto-Sololo” ci costa, in media 160 euro all’anno. Di per sé non è una grande cifra. Lo diventa considerando che i beneficiari, sostenuti totalmente o parzialmente, sono circa 1.000- persone.

Per una serie di circostanze, covid 19 incluso, la nostra raccolta fondi è drasticamente crollata. Con quanto è oggi in cassa, possiamo coprire i costi dell’intero progetto fino alla fine del mese di dicembre, non oltre. Per riuscire a sopravvivere dobbiamo coprire, anche gradualmente mese per mese, l’importo che ci manca. Se non riusciremo, sarà inevitabile iniziare la procedura per la graduale cessazione delle attività.

Obbiettivi.

Il “Progetto-Sololo” è un progetto anomalo rispetto agli standard. Nasce su richiesta della popolazione locale che chiede di essere aiutata, vedendo il crescere delle morti aids-correlate che pone in crisi il loro sistema tradizionale di assistenza dei minori orfani.

In codeterminazione e cooperazione, sono gli anziani con le rappresentanze della popolazione a decidere le possibili soluzioni che vanno a costituire gli obbiettivi del “Progetto-Sololo”. Sostanzialmente si voleva prevenire il fenomeno dell’abbandono minorile, ben noto come “ragazzi di strada”. Fenomeno che una volta instaurato è difficilmente controllabile e gestibile; spesso diventa quasi impossibile da eliminare. Ad oggi, grazie al nostro progetto, a Sololo non abbiamo il “fenomeno dei ragazzi di strada”.

Tutte le attività svolte sono documentate in una serie di appositi data base. Sono questi dati che oggi, in modo sorprendente, ci svelano di fatto un secondo obbiettivo del progetto. Forse ancor più importante del primo descritto qui sopra.

Il “Progetto-Sololo” si è rivelato una opportunità per uscire dalla “povertà estrema” e a riuscire a consolidarsi su di un livello di “povertà”, ossia con una disponibilità di meno un dollaro al giorno; livello internazionalmente conosciuto.

In media una famiglia, dopo 5 – 7 anni di permanenza nel progetto, in condizioni di povertà estrema, non ha più bisogno del nostro sostegno. Questi dati ci provano che se l’essere umano si trova in “povertà estrema”, non tende ad approfittare; cosa che succede spesso con chi è in “povertà”.

Noi ci spieghiamo il fenomeno pensando che in quello stato estremo sia l’istinto alla sopravvivenza quello che prevale.

In stato di “povertà estrema”, l’aiuto estemporaneo sostiene il sopravvivere, ma non riesce a far uscire da questo stato. Se viene pagata la retta scolastica, il capo famiglia riesce ad acquistare un capo di bestiame. Ma se l’anno successivo nessuno paga la retta scolastica, si troverà costretto a vendere il capo di bestiame. Questo genere di aiuto sostiene solo la sopravvivenza. Occorrono aiuti continui; se gli si offre tutto il necessario di minima, è probabile, come i nostri dati ci dimostrano, che in un arco ragionevole di tempo la famiglia si riesca ad emancipare.

Le cifre.

Al momento il  “Progetto-Sololo” sostiene circa 100 famiglie in “povertà estrema” per un totale di circa 300 minori. Come spiegato qui sopra, queste cifre rimangono più o meno stabili. Le cifre sono condizionate dalle nostre disponibilità economiche. Tuttavia le persone che costituiscono questi totali non sono sempre le stesse. Quando una famiglia lascia il progetto, un’altra subentra.

Alcuni dati. Famiglie totali sostenute 142; già uscite dal progetto 50. Ci sono alcune famiglie che hanno una permanenza di oltre 7 anni nel progetto. In questi casi è presente nel capo famiglia qualche problematica psico-fisica. Di regola, oltre a non essere in grado di evolvere viene “raggirata”, cosicchè la famiglia continua a crescere con nuove gravidanze.

Queste famiglie non possono essere abbandonate e noi le supportiamo collaborando con la comunità e le autorità.

In conclusione, il nostro “Progetto-Sololo” ha così 2 obbiettivi:

  • prevenire l’abbandono minorile;
  • essere una concreta opportunità per uscire dalla “povertà estrema”.

Con questi obbiettivi il “Progetto-Sololo” non potrà mai avere fonti per un auto-sostentamento che gli permettano l’autonomia economica. Si può cercare di ridurre i costi incrementando alcune attività già in corso quali: l’apicoltura, la coltivazione in serra, l’officina … tutte non sufficienti al completo auto sostentamento.

Chiediamo.

Siamo qui a chiedere un sostegno per costruire, se possibile, un piano di aiuto che sia programmato e sostenibile nel tempo per non lasciar spegnare un progetto inusuale che dimostra di funzionare.

– se puoi  fai una donazione, anche piccola, possibilmente costante;

– se puoi adotta, e/o fai adottare, un SaD (sostegno a distanza);

Ogni tuo suggerimento sarà molto gradito.

Grazie per l’attenzione prestata.

pino