Di che genere di acqua dispone la gente assistita dal “Progetto-Sololo” ?
Il “Progetto-Sololo” sostiene la quota di popolazione “estremamente povera”;
i più poveri tra i poveri.
Chi è fuori da questo gruppo, considera le attuali condizioni dell’acqua a Sololo d’accettarsi “come normali”.
Chi fa parte di questo gruppo, le subisce poiché sono “il meno peggio” rispetto all’alternativa che è la morte.
Ecco alcuni dati oggettivi, senza retorica e buonismo.
Normalmente:
- Questa gente vive in condizioni disumane
- Questa gente non dispone di acqua potabile e neppure in quantità sufficiente;
- Questa gente raccoglie e conserva l’acqua piovana raccolta nelle due stagioni: marzo/aprile (le grandi piogge) e settembre/ottobre (le piccole piogge).
- Questa gente, quando le piogge sono scarse, deve combattere la siccità che si ripresenta ogni 6 anni circa.
- Questa gente, secondo i parametri OMS (Organizzazione Mondiale Sanità), dispone di acqua a “livello 2”, ossia sufficiente solo per la sopravvivenza e per l’ igiene della persona.
A questo livello l’OMS stessa sconsiglia qualsiasi programma di educazione all’igiene di vita, poiché sarebbe destinato a fallire e potrebbe compromettere anche i futuri programmi analoghi, qualora arrivassero maggiori disponibilità di acqua.
Per questo il “Progetto-Sololo” si limita a fornire informative generiche e non insegna a lavarsi i denti, fornendo spazzolino e dentifricio. Loro comunque mantengono i denti bianchi e puliti masticando un rametto di un particolare tipo di albero molto diffuso nell’area.
Prima d’invitarli a modificare certe loro abitudini, è bene provare a comprendere il “perché” delle stesse, onde evitare d’ introdurre nuovi “inquinanti” e non solo fisici. Senza attente valutazioni, è inevitabile il fallimento di qualsiasi processo educativo.
Molti fallimenti del passato, sono stati erroneamente attribuiti alla loro presunta incapacità e alla loro non accettazione dei nuovi comportamenti suggeriti.
- Questa gente non può comprare l’acqua poiché, secondo i dati delle Nazioni Unite, l ‘83 % di loro dispone di meno di un dollaro al giorno; secondo calcoli locali, si stima che quel “meno” sia intorno ai 40 centesimi di dollaro al giorno
- Questa gente percorre in media oltre 2 chilometri per raggiungere un punto di raccolta acqua
- Questa gente supera abbondantemente i trenta minuti per la raccolta e trasporto dell’acqua (il peso non è inferiore ai 20 kg = + – ai 20 litri di un contenitore)
- Questa gente raccoglie l’acqua inquinata sia dalla presenza umana che da quella del bestiame domestico (capre, mucche, cammelli, …) come da quella degli animali selvatici (uccelli, babuini, fagoceri, leopardo, …). Inquinanti che vanno aumentando quando si concentrano nel bacino di raccolta in cui rimane pochissima acqua, come avviene sempre negli ultimi mesi che precedono le stagioni delle piogge.
- Questa gente arriva a spremere il fango pur di recuperare acqua per sopravvivere.
- Questa gente beve l’acqua disponibile senza poter effettuare trattamenti di potabilizzazione. Anche la semplice bollitura manderebbe in vapore una gran parte del duro lavoro fatto per raccogliere e trasportare l’acqua. Senza considerare il lavoro per raccogliere la legna necessaria al fuoco, con relativo taglio di alberi ed ulteriore desertificazione dell’area.
- Questa gente è la popolazione dei “sopravvissuti” poiché beve quest’acqua senza averne in apparenza particolari conseguenze. Ossia sono coloro che hanno sviluppato anticorpi e difese naturali specifiche per quell’acqua. Controprova ne è che nei loro lunghi spostamenti portano con sé scorte di quell’acqua, per evitare di bere in pozze sconosciute, popolate da generi d’inquinanti diversi. Possono sembrare più robusti, in realtà sono tra i più fragili presentando anemizzazioni in corpi di 40 Kg di peso e spesso anergici.
- Tra questa gente c’è anche chi beve e … perde la battaglia.
Difronte a questa realtà dell’acqua, cosa può fare il “Progetto-Sololo” ?
Quando le disponibilità economiche lo consentono, il “Progetto-Sololo”:
- fornisce compresse disinfettanti da sciogliere nell’acqua per potabilizzarla;
- insegna ad assemblare un tipo di filtro artigianale per uso domestico.
- sperimenta, per es. un filtro a sabbia di maggiori dimensioni da destinare a comunità numerose. Filtro particolarmente utile nella prevenzione della pandemia covid che richiede frequenti lavaggi delle mani.
- distribuisce acqua, nei periodi di siccità, che acquista ai pozzi permanenti presenti nel raggio di 25 km da Sololo, ove l’acqua c’è in permanenza ma è sempre solo venduta.
fa particolare attenzione alla potabilizzazione dell’acqua che pone a disposizione dei collaboratori e volontari, presenti a Sololo per brevi periodi, che sono nati e cresciuti in contesti diversi, quindi portatori di diversi sistemi genetici, immunitari, anticorpali, …
Basta avere i soldi … e neppure ne servirebbero tanti …. visto che sono possibili anche soluzioni poco onerose.
L’acqua, scarsa ed inquinata, è l’ennesima riprova di come la povertà può uccidere e di come con poco si potrebbe già ottenere un significativo miglioramento.