“Perché ci racconti tutto questo ?” … E’ una domanda ricorrente.

Perché sono convinto che è solo con il sostegno, di chi condivide le nostre motivazioni e le nostre scelte, che potremo riuscire a continuare a camminare al loro fianco restandogli utili.

Più siamo e più riusciremo ad essere efficaci.

Per ottenere il vostro sostegno, e ancor più per continuare ad averlo, occorre da parte nostra moltissima onestà e trasparenza nel raccontarvi, seppur sinteticamente, di loro.

“Siamo sul pezzo” e ci siete, e ci sarete, anche voi, nella misura che riusciamo, e riusciremo, a rendervi sempre partecipi, coinvolgendovi in ciò che accade di bello e di brutto …

“Sarete sempre di più sul pezzo”, nella misura di quanto voi vorrete leggerci e non nel limitarvi a darci una semplice delega, seppure importantissima e di cui vi siamo grati, del tipo: “io mi fido di voi; pensateci voi”.

Per esempio, in questo periodo vi stiamo raccontando …

… come attualmente a Sololo ci sia una grave carestia che è tra le più dure di sempre e che preoccupa moltissimo.

Si sta realizzando una gravissima distruzione delle mandrie e questo comporterà il non poter più ricostruire il futuro da soli; come fatto sempre.

La loro sopravvivenza continuerà a dipendere, anche dopo la fine della carestia, dagli aiuti che arriveranno dall’esterno.

Infatti, questa carestia arriva oggi dopo ben 5 episodi di siccità che si sono ripetuti ogni 5 anni.

Durante ogni siccità, le mandrie andavano distrutte senza avere poi il tempo necessario, normalmente di 10 anni, per rigenerarsi completamente.

Questa parziale ricostituzione delle mandrie, ogni volta minore, ha comportato la lunghissima agonia della loro unica risorsa: il bestiame.

L’agonia è al termine; ciò che oggi rimane del bestiame difficilmente potrà essere sufficente a rigenerare, anche solo parzialmente, le future mandrie.

Questa gente è allo stremo.


 

Detto questo, il provare a raccontarvelo diventa per me un dovere; a prescindere dal fatto che io stesso sia consapevole della mia incapacità a farlo come servirebbe.

Vorrei darvi la possibilità di rendervi “partecipi”, e non solo informati; ecco perché vi racconto.

Racconto la carestia, e l’incomprensibile assenza di chi potrebbe e dovrebbe portare soluzioni semplici e poco onerose

Racconto i nostri sforzi, resi possibili solo dalla vostra generosità, per supplire le assenze di chi dovrebbe

Racconto la loro vita, che cerca di continuare in una “normalità” non più tale.

Racconto l’assurdità di questa tragedia che è solo una delle tante che il mondo ignora. Distratto da analoghe tragedie a cui viene data maggiore attenzione, come se ci fossero tragedie di serie A e di serie B in base al numero delle persone o degli interessi coinvolti. Dimenticando che, per il singolo individuo colpito, tutte le tragedie sono uguali. Tutte hanno un bisogno disperato di qualcuno che ascolti e risponda.

Racconto i singoli episodi, di per sé banali e trascurabili, che tuttavia ritengo aiutino molto ad entrare in empatia con loro ed con il loro vissuto quotidiano. Ritengo che siano questi a consentirci di conoscere “il come siano fatti e la loro umanità”.

Scoprirli a noi affini, ci aiuta ad accumulare ancor più motivazioni a lavorare per “liberarli”.

Aiutarli a rendersi liberi dall’impossibilità a rispondere da soli ai bisogni primari vitali insoddisfatti.

Racconto, in fine, qualche mia riflessione personale, alla quale potrebbero aggiungersi anche le vostre, per un confronto costante alla ricerca di soluzioni sempre più efficaci.

Riflessioni, estratte dalla mia posta, del genere: