- ci sarà ancora bisogno del Progetto-Sololo? … Sono convinto di SI
Premesso che:
– Finchè non sarà totalmente vinta la “guerra alla povertà” da parte dell’intera umanità … noi potremo vincere solamente alcune piccole battaglie, come quelle che stiamo affrontando insieme a Sololo.
Di conseguenza:
– i “poveri” ci saranno sempre e continueranno a “vivere male”; ma vivranno.
– i “poveri-estremi”, ossia “i più poveri dei poveri”, continueranno a sperimentare di essere in “costante rischio di vita”. Sono difficilmente riconoscibili poiché sopravvivono mescolati tra i poveri, che ben sanno di non essere in grado di aiutarli, anche se lo volessero
Queste considerazioni spesso sfuggono al “superficiale osservatore buonista”:
- dare un sostegno al povero è doveroso; tuttavia, va sempre portato con le dovute precauzioni per non procurargli un “danno collaterale”; per es. farne un soggetto “aiuti-dipendente”; ossia un “accattone”. E’ nella natura umana che, garantita la sopravvivenza, si tenda a desiderare sempre di più; e questo avviene in qualsiasi situazione di ricchezza o di povertà ci si trovi.
Ne consegue che:
- il “povero” tende a sfruttare il “sostenitore” per ottenere di più;
- il “povero estremo”, per spirito di sopravvivenza, tenta sempre di sfruttare al massimo l’”opportunità” che gli si presenta e non “chi” gliela porta
Il “Progetto Sololo”
- nato dagli anziani di Sololo e gestito dai nativi, trova la chiave del suo successo proprio nel fatto di riuscire a “produrre povertà”
- ossia si occupa dei “poveri-estremi”, per aiutarli a diventare “poveri”. Dall’insicurezza a poter restare vivo li accompagna alla certezza di poterlo fare.
- cercare poi di restare “povero” e non ricadere nella “povertà estrema”, sarà poi un altro problema e ci dovranno essere altri progetti ad aiutarli in questo.