Breve storia di una famiglia travagliata.

Un esempio di come non sia proprio semplice, per il Progetto Sololo, sostenere le famiglie, rispettando le loro scelte anche, quando non sono sempre condivisibili.

La famiglia n. Fam 144 è composta dalla madre, portatrice di patologia cronica, che ha a suo carico i 2 figli maschi di 9 e 5 anni, fin dalla morte del marito avvenuta per malattia nel 2020.

Nel luglio 2020 la famiglia è stata ammessa al Progetto Sololo, dopo il consueto iter di verifica della loro vulnerabilità, ricevendo i kit famiglia e kit minori come da protocollo standard di inizio sostegno.

La madre malata e non in condizioni di poter lavorare, era assistita da un parente che pagava l’affitto mensile per una stanza. I due minori non frequentavano più la scuola e l’asilo

Grazie al sostegno a distanza (SaD) pagato da due donatori a favore dei due minori, il Progetto Sololo ha potuto assisterli efficacemente; sia pagando l’affitto che fornendo cibo extra oltre alle periodiche distribuzioni mensili, sia garantendo l’assistenza sanitaria a tutti e la ripresa della frequenza scolastica.

Per 2 anni la famiglia, uscita da uno stato di “povertà estrema”, ha vissuto senza particolari problemi in condizioni di “povertà stabilizzata".

Dai controlli sanitari periodici effettuati durante questo periodo, risulta che i due minori sono cresciuti bene riportando solo piccoli infortuni, tipici dei bambini che giocano spensierati; ovviamente non sono mancati i, qui consueti, disturbi stagionali delle alte vie respiratorie. La famiglia ha superato felicemente anche il periodo Covid essendo stata istruita sul come proteggersi  con il distanziamento sociale, le pratiche igieniche e l’uso di mascherine.

Nel maggio 2022 la famiglia ha deciso di trasferirsi presso parenti in Somalia; quindi non era più accessibile dal Progetto Sololo, così è stata dismessa e sono cessate tutte le forme di assistenza.

Dopo circa un anno sono tornati a Sololo e il Progetto Sololo li ha nuovamente accolti con la sua assistenza di base, pur non potendo più usufruire dell’aiuto economico dei due donatori SaD che nel frattempo avevano continuato a garantire il loro sostegno destinandolo ad altri 2 minori del progetto.

Nel 2023 la famiglia si è trasferita a Isiolo per poter garantire alla mamma cure mediche adeguate per la sua patologia cronica.

Il Progetto Sololo, data la lontananza, ha dovuto nuovamente interrompere la sua assistenza alla famiglia.

Nel gennaio 2024 sono nuovamente riaccolti tutti dal Progetto Sololo, la madre, seppur molto debole, sembrerebbe essersi stabilizzata nella sua patologia.

La famiglia senza casa, ha vissuto presso parenti fino a luglio 2024 e poi in affitto finchè hanno potuto pagarlo con l’aiuto di altre persone.

Oggi, stanno vivendo in una sistemazione di fortuna, molto mal costruita. Hanno bisogno di un riparo urgente o di un posto alternativo dove andare. Il Progetto Sololo è pronto a sostenere l’affitto appena si riuscirà a reperire un alloggio disponibile.

Il Progetto Sololo non ha la disponibilità economica per costruire per loro una casetta semipermanente, come già fatto in passato in altre analoghe situazioni.

Sono oltre una trentina le famiglie assistite dal Progetto Sololo che avrebbero urgente necessità di una casetta semipermanente o di ristrutturazioni a prevenire il crollo di quella che abitano.

Le piogge stagionali sono in arrivo e tutti stanno pregando affinché tornino ad essere copiose; ma per queste famiglie l’acqua sarà un dono e nello stesso tempo una disgrazia.

Il Progetto Sololo ha disegnato una specifica proposta per la costruzione e manutenzione di queste abitazioni e la ha presentata ai vari bandi indetti dai grandi donatori.

Purtroppo, ancora recentemente, è arrivata la risposta negativa da parte di un ente religioso, in cui speravamo tanto, che destina all’aiuto per lo sviluppo l’ 8 x mille che riceve.

Il Progetto Sololo è alla ricerca di due donatori che attivino un Sostegno a Distanza (SaD) a favore dei due minori figli di ... una donna malata cronica, sempre più debole …