INNAUGURAZIONE MOSTRA SPINI.
Grazie a tutti voi che siete qui questa sera; grazie alla generosità degli artisti che si sono resi disponibili; e grazie alla sensibilità verso gli ultimi meno fortunati che sanno dimostrare i collezionisti presenti qui; Grazie a chi ci ospita: il collezionista Antonio Spini che ci accoglie con la sua gentile signora l’artista Dolores Previtali … Grazie a tutti, veramente tutti.
Vi rubo pochi minuti, ma è doveroso che io lo faccia e lo faccio con infinito piacere poiché questa è una delle pochissime occasioni in cui posso dare voce agli ultimi che vivono a Sololo.
PROGETTO – SOLOLO
Cosa mi preme farvi conoscere?
2 punti: cosa fa il loro Progetto Sololo e che importanza oggettiva ha.
-1- Il progetto dal 2004 si occupa di favorire l’affrancamento dalla “povertà estrema” aiutando la persona ad acquisire lo stato consolidato di “povero”. In altre parole il progetto “genera poveri”.
Cosa vuol dire?
Il “povero”, secondo la definizione internazionale, è chi dispone di meno di un dollaro al giorno, il che consente il minimo vitale di acqua, cibo, rifugio casa, sanità. In questa condizione si vive, male, ma si vive. Il “povero estremo” (povertà assoluta) è colui che neppure è certo di poter disporre sempre di questo minimo; fa fatica a sopravvivere; ossia di fronte ad una difficoltà importante non è certo di riuscire a superarla.
I poveri assoluti di Sololo vivono in mezzo al deserto tra gente che per l’83% è povera. A chi possono rivolgersi per chiedere aiuto?
Portare un “povero assoluto” allo stato di “povero”, equivale a ridurre in modo significativo le sue alte probabilità di morire. Quindi: generando poveri si salvano vite.
-2- Comprendere l’importanza oggettiva che ha il “Progetto Sololo”, non è molto intuitivo. A prima vista può sembrare un progetto come tanti altri, ma, come per ogni progetto, se ne comprende il vero valore solo se: a+b+c
a – lo si contestualizza nel luogo dove si realizza:
Sololo non è localizzato in Svizzera in una meravigliosa villa sul lago. Sololo è localizzato nel Corno d’Africa; nord Kenya sul confine con l’Etiopia e non lontano da quello con la Somalia. Sono zone desertiche aride e semiaride. Si vive di pastorizia semi-nomadica. Il problema principale è la mancanza di acqua
b – se si rapportano i risultati che il progetto ottiene con i bisogni da soddisfare presenti in quel luogo, questo progetto è meno di una goccia nell’oceano: circa 300 minori in 100 famiglie per un totale di circa 1000 beneficiari diretti
c – avere empatia in grado di cogliere ciò che realmente costa a tanta gente generosa che dona e che rimane coinvolta condividendo gioie e dolori: non mi riferisco al solo costo economico.
E’ difficile ipotizzare che un progetto finalizzato a produrre “poveri”, possa strutturare un efficace autofinanziamento. A finanziarlo devono e dovranno pensarci tutti coloro che ritengono che ogni Essere Umano sia un Valore Assoluto da tutelare inquanto tale.
In conclusione, ognuno faccia la propria parte restando tutti uniti poiché siamo complementari nel raggiungere lo stesso fine che è: la difesa di ogni Essere Umano inquanto Valore Assoluto.
Un esempio di complementarietà ? Se un artista offre una sua opera, ci sia sempre un collezionista che l’acquisti, anche se non ne fosse profondamente colpito.
Tenete presente che 252 euro consentono il mantenimento completo di una persona per un intero anno.
Un sostegno a distanza a Sololo può essere attivato a favore di un minore come di uno studente o di un anziano. Se lo attiviamo non diventiamo poveri, solo un pochino meno ricchi.
In un mondo, che non è più il mio (io sono un boomer nato nella prima metà del secolo scorso: 1946), è molto probabile che un progetto come questo resti piccolo, incompreso ed emarginato.
Tuttavia questa sera voi siete qui a provare il contrario; poiché sapete che combattere la povertà, specie se povertà assoluta, conviene a tutti.
Confermo che conviene stare con gli ultimi, credetemi; ci hanno detto che gli ultimi saranno i primi.