Un punto d’incontro universale.

Un punto d’incontro universale, sono “le nostre origini”.

Sapete bene che ora c’è la guerra in Europa. Dall’Ucraina arrivano milioni di profughi… sono già in migliaia anche qui in Italia.  

Sarà sempre più difficile non “perdere” i sostenitori che abbiamo e sarà quasi impossibile trovarne di nuovi. Non sono dispiaciuto, sono solo molto preoccupato. 

Cari amici italiani ed africani, forse non sono riuscito a farvi comunicare e comprendere reciprocamente le vostre diverse situazioni.

In Europa, tra la gente, comune si vede l’Africa allontanarsi dalle priorità alle quali dover dare aiuto.

Di questo sono tantissime le ragioni; inclusa l’immigrazione dall’Africa di persone che non fuggono da fame e guerra, ma che vengono solo per stare meglio e qualcuno tra queste va ad ingrossare poi le file della delinquenza comune e dei traffici illegali.

Una via di uscita per riincontrarci, comprenderci e continuare il cammino spalla a spalla,  la possiamo trovare nel raccontarci.

Raccontarci spontaneamente tutto, perfino  ciò che ci appare banale e privo di possibili interessi. Raccontiamolo senza censurare le nostre paure, i nostri dubbi e le nostre gioie.

Certo che funziona, ma solo se siamo disposti anche ad ascoltare.

Perché la strada che ci può portare al punto d’incontro ritengo sia questa? Perché siamo tutti portatori delle stesse origini, pur se la memoria è offuscata dal tempo.

In Europa sono in tanti ad averlo dimenticato. Tolto Dio dalla nostra vita per sostituirLo con la stessa fede, ma diametralmente opposta, ossia quella nel “Dio che non esiste”, ci si chiede poi meravigliati, specie quando arrivano le disgrazie: “Dio dove è?”. Vedete di non fare anche voi gli stessi errori. Per riscoprire il “Dio che c’è”, che è il Padre di tutti, occorre tornare ad aprirGli la porta. Vedi tu come fare.

Siamo tutti Uomini, figli dello stesso Dio.

Ce ne rendiamo conto se realizziamo che loro vivono le stesse emozioni che si vivono in Italia … per i figli, per gli anziani, per il lavoro, …

 … così come in Africa; come in Ucraina; come ovunque.

Ecco perché ritengo importante parlare di voi a loro e di loro a voi. Le nostre storie quotidiane …

Fotografano lo sguardo felice con la gioia radiosa del nonnino che mostra, come fossero bandiere di salvezza, i soldi ricevuti; potrà finalmente mangiare in quantità giusta ciò che gli è più indicato. Il nostro sguardo pensoso è lo stesso della donna di colore che osserva i suoi figli e sogna per loro un mondo migliore …

Guardando in noi, troviamo le identiche emozioni che si provano nel sentirsi utili operatori di Pace; si percepiscono e si condividono le naturali altalenanti reazioni di gioia, disillusione, speranza, …

Qualsiasi racconto o foto portati con questo spirito di condivisione e di solidarietà, non può generare pietismo o superficiali giudizi.

Genererà, con la dignità, la fratellanza poiché si limiterà solo a testimoniare evidenziandoli i Valori Universali presenti in ogni Uomo.

La Verità va solo testimoniata; se è veramente tale, s’impone da sola. Per es. testimoniare una “povertà immeritata”, che viene comunque vissuta con dignità, diventa una “lezione” per chi l’ha provocata.

Spero di essere riuscito a farmi capire. Costruitevi voi il vostro futuro sempre alla luce del confronto con chiunque.